Le foto reportage del mio primo viaggio a Mandello del Lario in occasione del raduno per l’80° Anniversario della Moto Guzzi
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La mia prima volta alle Giornate Mondiali Guzzi
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Partire da solo, in moto, alle 4.00 del mattino, per affrontare un viaggio di 870 km tutti d’un fiato? Un’esperienza unica….
Finalmente, dopo tante ricerche e tanta attesa, ero finalmente riuscito a trovare la Guzzi che cercavo, “Il California “ una splendida 850 T3 California prima serie, con ruote a raggi del 1976. Un sogno!
Ed è stato il punto di partenza di una storia che dura ormai da 16 anni. E fu in quello stesso anno che partecipai per la prima volta al Raduno Internazionale Moto Guzzi (all’epoca si chiamava ancora così) a Mandello del Lario , sede dello storico ed unico stabilimento Moto Guzzi. Continue reading
Quella che sto per raccontarvi è la storia di uomini che, con la loro passione ed il loro lavoro hanno diversamente collaborato ad un progetto importante che avrebbe, da allora in avanti, cambiato la concezione meccanica applicata alle motociclette della “Casa dell’Aquila dalle ali spiegate”. Sembra essere una leggenda ciò che si narra riguardo al concepimento della maxi turistica di Mandello del Lario.
Era il 28 Febbraio del 1956 quando, durante la visita ufficiale negli Stati Uniti dell’allora Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi, egli ammirò le mastodontiche e potenti Harley-Davidson in dotazione alla scorta presidenziale e ne rimase colpito, tanto da operar subito un confronto tra le motociclette di Milwaukee le nostrane, gloriose, ma già vetuste per l’epoca, Moto Guzzi Falcone, i centauri delle quali erano proprio i Corazzieri: la sua scorta personale. Per ovviare al problema d’immagine che si sarebbe creato, Gronchi decise quindi di ordinare una ventina di Harley-Davidson per i suoi Corazzieri ma, nel suoentourage, gli fecero notare che sarebbe stato poco opportuno acquistare motociclette estere proprio da parte del rappresentante di uno dei Paesi di maggior prestigio mondiale quanto a cultura e produzione motociclistica, soprattutto in un momento di forte crisi del settore. La burocrazia statale quindi, avendo ormai ricevuto tale input, si mise lentamente, ma inesorabilmente in movimento per
dotare le forze armate di motocicli moderni ed all’altezza della situazione e del prestigio dell’Italia. Continue reading